Autori: Giorgio Cesari, Segretario Generale dell'Autorità di bacino del fiume Tevere

In data 13 luglio è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa per l’istituzione degli Osservatori permanenti sugli utilizzi idrici in atto nei Distretti idrografici, individuati ai sensi della Direttiva ”Quadro” Acque, fra le Autorità di bacino di rilievo nazionale (che assumono il ruolo di coordinamento e di segreteria), il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Dipartimento della Protezione Civile, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le regioni nel cui territorio ricade, anche solo in parte, il singolo Distretto, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA), l’Istituto nazionale di Statistica (ISTAT), l’Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI), l’Associazione Nazionale autorità e Enti d’Ambito (ANEA), la Federazione delle aziende idriche energetiche e ambientali (UTILITALIA), TERNA Rete Italia, l’Associazione nazionale delle Imprese Elettriche (ASSOELETTRICA) e, a seconda dello specifico caso, eventuali altri enti di gestione della risorsa idrica.

L’obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione e il dialogo tra i soggetti appartenenti al sistema di governance della risorsa idrica nell’ambito di ogni distretto, promuovendone l’uso sostenibile in attuazione della Direttiva Quadro Acque, rimuovere tutti gli ostacoli alla circolarità e trasparenza delle informazioni e dei dati e mettere in atto le azioni necessarie per la gestione proattiva degli eventi estremi siccitosi e per l’adattamento ai cambiamenti climatici. L’Osservatorio costituisce una struttura operativa di tipo volontario e sussidiario a supporto del governo integrato dell’acqua e, in particolare, cura la raccolta, l’aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all’uso della risorsa idrica nel distretto, compresi il riuso delle acque reflue, le importazioni e le esportazioni di risorsa, e i volumi eventualmente derivanti dalla desalinizzazione, e ai fabbisogni dei vari settori d’impiego, con riferimento alle risorse superficiali e sotterranee, con l’obiettivo di fornire indirizzi per la regolamentazione dei prelievi e degli usi e delle possibili compensazioni, in funzione degli obiettivi del Piano di Gestione del Distretto Idrografico e del controllo dell’equilibrio del Bilancio Idrico del singolo Distretto Idrografico di cui alla Procedura ottimizzata e della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SNACC). L’Osservatorio opera, inoltre, attraverso una Cabina di Regia per la gestione degli eventi di siccità e più in generale di scarsità idrica, garantendo un adeguato flusso di informazioni, necessarie per la valutazione dei livelli della criticità in atto, della loro evoluzione, dei prelievi in atto e per la definizione delle azioni emergenziali più adeguate per la gestione proattiva dell’evento.

L’Osservatorio è costituito dai rappresentanti nominati dai Soggetti firmatari dell’accordo e alle attività partecipano le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale, invitate dalle Regioni territorialmente competenti, e, qualora se ne ravvisi l’opportunità o la necessità, ulteriori soggetti portatori di conoscenze e competenze invitati dal Segretario Generale dell’Autorità di Bacino con funzione consultiva. Possono successivamente presentare richiesta di adesione all’Osservatorio ulteriori soggetti pubblici e privati che, con la loro azione, contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi strategici di cui all’articolo precedente, così come, in presenza di criticità di rilevanza regionale, l’Osservatorio può essere integrato con ulteriori soggetti previamente identificati dalle Amministrazioni Regionali interessate.

Le attività dell’Osservatorio sono definite da un apposito programma triennale, approvato dai partecipanti nominati dai firmatari, che individua le attività da mettere in atto per garantire la gestione sostenibile ed equa delle risorse idriche del bacino. Più in particolare, le attività comprendono l’individuazione e la costruzione di strumenti di conoscenza e di controllo dei fattori naturali e antropici che governano il bilancio idrico del distretto e fanno riferimento alle situazioni corrispondenti a diversi scenari di severità idrica, così individuati:

  • “situazione normale” ovvero “scenario non critico”, in cui i valori degli indicatori di crisi idrica (portate/livelli/volumi/accumuli) sono tali da prevedere la capacità di soddisfare le esigenze idriche del sistema naturale e antropico, nei periodi di tempo e nelle aree considerate;
  • “scenario di severità idrica bassa”, in cui la domanda idrica è ancora soddisfatta, ma gli indicatori mostrano un trend peggiorativo, le previsioni climatiche mostrano ulteriore assenza di precipitazione e/o temperature eccedenti i valori ordinari per il periodo successivo;
  • “scenario di severità idrica media”, in cui lo stato di criticità si intensifica in quanto le portate in alveo risultano inferiori alla media, la temperatura elevata determina un fabbisogno idrico superiore alla norma, i volumi accumulati negli invasi e nei serbatoi non sono tali da garantire gli utilizzi idropotabili, irrigui, industriali e ambientali con tassi di erogazione standard e sono probabili danni economici e impatti reversibili sull’ambiente;
  • “scenario di severità idrica alta”, in cui sono state prese tutte le misure preventive, ma prevale uno stato critico non ragionevolmente prevedibile, nel quale la risorsa idrica non risulta sufficiente a evitare danni al sistema, anche irreversibili; sussistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di siccità prolungata ai sensi dell’art. 4.6 della Dir. 2000/60/CE o, in casi più gravi, per l’eventuale richiesta, da parte delle Regioni interessate, della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, ai sensi della L. 225/1992, come modificata dalla L. 100/2012, e secondo quanto previsto dalla Dir. PCM 26 ottobre 2012.

In assenza di criticità, le attività dell’Osservatorio sono rivolte:

  • al monitoraggio dello stato di attuazione e alla valutazione dell’efficacia delle azioni previste dalla pianificazione di distretto per il riequilibrio del bilancio idrico;
  • all’attuazione delle azioni di cui al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 31 luglio 2015 sulla quantificazione dei volumi prelevati ad uso irriguo;
  • all’identificazione delle azioni finalizzate alla riduzione degli impatti delle pressioni di tipo prelievo e della siccità sui corpi idrici;
  • all’individuazione e implementazione degli strumenti idonei per la gestione delle situazioni di criticità.

Nello scenario di severità idrica bassa, l’Osservatorio assume il ruolo di Cabina di Regia per la gestione della crisi idrica, procedendo alla definizione degli scenari di impatto sui diversi usi e sui corpi idrici della situazione di siccità o carenza idrica in atto, alla valutazione delle misure più appropriate per la mitigazione degli impatti della carenza idrica e della siccità sulla base degli elementi conoscitivi disponibili e proponendone l’attuazione, al monitoraggio dell’evoluzione del fenomeno in atto e degli effetti delle misure adottate, alla comunicazione della situazione climatica e idrologica in atto, dei rischi, delle misure adottate e degli effetti ottenuti, all’analisi “a posteriori” degli eventi di crisi idrica al fine del loro inquadramento nella serie storica di riferimento, e alla valutazione degli effetti delle misure adottate per il miglioramento delle strategie di intervento.

Nello scenario di severità idrica media, l’Osservatorio mantiene il ruolo di Cabina di Regia per la gestione della crisi idrica, identificando le misure necessarie alla riduzione degli impatti della siccità. Le azioni individuate per lo scenario di severità idrica media si differenziano da quelle individuate per lo scenario di severità idrica bassa per la maggior intensità e la maggior frequenza con cui vengono attuate, con la specifica finalità di evitare l’instaurarsi dello scenario di criticità elevata. Esse consistono nella definizione degli scenari di impatto sui diversi usi e sui corpi idrici della situazione di siccità o carenza idrica in atto, nella valutazione delle misure più appropriate per la mitigazione degli impatti della siccità sulla base degli elementi conoscitivi disponibili e nella proposta di attuazione, nel monitoraggio dell’evoluzione del fenomeno in atto e degli effetti delle misure adottate, nella comunicazione della situazione climatica e idrologica in atto, dei rischi, delle misure adottate e degli effetti ottenuti, nell’analisi “a posteriori” degli eventi di crisi idrica al fine del loro inquadramento nella serie storica di riferimento, e alla valutazione degli effetti delle misure adottate per il miglioramento delle strategie di intervento

Nello scenario di severità idrica alta, l’Osservatorio fornisce il supporto informativo/operativo al fine di contribuire alla definizione delle decisioni per la gestione dell’eventuale emergenza da parte degli organi della Protezione Civile Nazionale e delle altre Autorità competenti coinvolte.

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