Autore: Giorgio Filippini

Le dispersioni idriche in proprietà privata a valle del punto di consegna rimangono uno dei principali temi legati al servizio idrico integrato e generano diverse problematiche di cui spesso si viene a conoscenza tramite notizie di cronaca o perché interessati direttamente.

Possiamo ricordare alcuni casi di disagi e danni causati da allagamenti all’interno di stabili per eventi casuali o per dolo; ad esempio il 23 gennaio 2015 la Scuola Elementare Salvo d’Acquisto ad Orzinuovi (BS) è stata chiusa perché i locali erano stati allagati a causa di un atto vandalico, mentre nella notte tra l’11 ed il 12 Maggio 2016 la Scuola Materna Il Cartoccino di Monza è resa in gran parte inagibile per la rottura di una tubazione in cucina.

Oltre a ciò, le perdite d’acqua a valle del contatore dell’utenza hanno sia un forte impatto economico per i clienti sia dei costi per le aziende distributrici. Molte sono le richieste di rimborso presentate ai gestori da parte di clienti interessati da bollette di ammontare elevato per dispersioni idriche. L’importo, seppur mitigato da parziali rimborsi o più raramente risolto con l’utilizzo di forme assicurative volontarie, rimane spesso importante e può portare a contenziosi tra i gestori e l’utenza.

Menzioniamo il caso di una famiglia di Rimini che, a causa della rottura di un tubo in giardino, nel 2009 riceve una bolletta di 22.000 € e, dopo una battaglia legale durata 5 anni, vince la causa contro il gestore locale, oppure di un’anziana donna di Fano che si è trovata addebitati in bolletta importi per un totale di oltre 5.600 € a causa di una dispersione, considerata di sua responsabilità seppur il gestore potesse utilizzare i dati del contatore telecontrollato.

L’acqua dispersa, comunque prelevata dai pozzi e dalle fonti, potabilizzata e distribuita, può inoltre aggravare eventuali problemi di approvvigionamento idrico.

La soluzione non può che essere un monitoraggio continuo dei consumi ed un intervento tempestivo di interruzione della fornitura. Dato per scontato che un continuo controllo con intervento umano non è proponibile – da un lato per l’impegno necessario a svolgere tali verifiche dall’altro per la collocazione spesso di difficile accesso del contatore al servizio dell’utenza – un sistema automatico sembrerebbe l’unica soluzione.

Tuttavia, per risultare efficace nel monitoraggio diffuso delle dispersioni, un sistema di controllo deve essere esteso al maggior numero di utenze possibili, senza altresì gravare economicamente in modo significativo sull’utente finale, che altrimenti sarebbe disinteressato all’installazione, o sui costi del gestore, nel caso questi decidesse di incentivarne l’utilizzo.

Un’apparecchiatura di controllo dovrebbe pertanto essere di semplice installazione anche in un pozzetto isolato, senza manutenzione (che si possa quindi “dimenticare” mentre continua a svolgere il proprio compito) con limitati costi di industrializzazione e di produzione.

Con l’obiettivo di ottenere tale risultato è stato studiato il dispositivo oggetto della domanda di brevetto n. 102016000024364 “DISPOSITIVO PER IL RILEVAMENTO E L’INTERCETTAZIONE DI DISPERSIONI DI FLUIDI” che rileva la presenza di dispersioni idriche o prelievi eccessivi di acqua negli impianti privati a valle del punto di consegna interrompendo l’erogazione e si caratterizza per essere compatto, economico, di facile installazione e senza collegamenti elettrici.

E’ utilizzabile in ambito domestico, case mono o bifamiliari, uffici, scuole o comunque in quei casi dove di norma il prelievo idrico non è continuo nell’arco delle 24h e non necessitando di collegamento elettrico può essere installato a monitoraggio di abitazioni utilizzate saltuariamente, o con punto di fornitura lontano dall’abitazione con lunghi tratti di tubazione privata interrata.

Il funzionamento del dispositivo si basa sul controllo costante della durata dei prelievi continui di acqua. Infatti, in presenza di una perdita il prelievo risulta continuo nel tempo pur con diverse portate. Programmando l’apparecchio in base alle specifiche esigenze (tempo massimo di utilizzo continuativo e orari di utilizzo abituale dell’utenza) è possibile rilevare con tempestività le dispersioni o l’utilizzo anomalo. Costruito in un monoblocco con un condotto di passaggio dell’acqua ed estremamente compatto, raggruppa all’interno sia il sistema di rilievo del passaggio dell’acqua che l’apparato di chiusura del flusso.

L’accertamento del prelievo di acqua è ottenuto rilevando lo spostamento di una sfera collocata nel tratto di ingresso del condotto. Un circuito elettronico, a basso consumo ed alimentato con una batteria al litio di lunga durata, analizza la durata del prelievo e la collocazione dello stesso nell’arco della giornata. Quando il consumo continuo è superiore ai dati caratteristici dell’utenza avviene il blocco della fornitura, ottenuto liberando una seconda sfera collocata nel tratto di uscita ed ostruendo il passaggio del liquido.

Vi è inoltre la possibilità di comunicare con smartphone o centraline di allarme, segnalando ad esempio la presenza di prelievo, un preallarme di consumo eccessivo, la necessità di sostituzione della batteria, l’attivazione del blocco, ecc… Il dispositivo infine, se integrato o collegato ad un contatore elettronico teleletto potrebbe permettere l’interruzione a distanza della fornitura.

La spesa necessaria per l’installazione dell’apparecchio sarebbe simile al costo per una copertura di pochi anni delle polizze assicurative normalmente proposte a tutela, spesso parziale, degli addebiti di bollette di importo elevato, ma ciò garantirebbe l’ulteriore vantaggio di ridurre gli sprechi idrici.

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