Autori: Giorgio Martino, Alessandra Novella, Luca Diddoro, Acea Ato 2 - Gruppo Acea

1. IL SISTEMA DI DEPURAZIONE ESISTENTE
Acea Ato2 gestisce attualmente 172 impianti di depurazione delle acque reflue civili, di cui 32 ubicati nel Comune di Roma. La percentuale di abitanti residenti serviti dal servizio di depurazione gestito nell’ambito del Servizio Idrico Integrato (SII) è pari a circa il 90,3%: il grado di copertura del servizio cresce maggiormente nel territorio del Comune di Roma ove raggiunge il valore del 95%.
Unitamente agli impianti di depurazione, Acea Ato2 gestisce anche la rete fognaria (per 7.843 km) e gli impianti di sollevamento ad essa asserviti (n. 565).
A fronte di un numero elevatissimo di depuratori di taglia piccola e medio-piccola, (130 impianti di depurazione di potenzialità inferiore a 10.000 A.E.), la copertura del servizio è garantita in massima parte soprattutto dagli impianti di depurazione grandi e medio-grandi.
Molti di questi piccoli impianti hanno tecnologie obsolete con un’efficacia di trattamento delle acque reflue non ottimale ed in talune circostanze si sono rivelati del tutto inadeguati al raggiungimento dei nuovi limiti imposti dalla normativa allo scarico.
Gran parte degli impianti di depurazione ad oggi affidati in gestione ad Acea Ato2 risalgono agli anni ’80-’90 e sono stati realizzati sulla base dei limiti imposti della Legge 319/76 (c.d. Legge Merli) e della Legge regionale attuativa n. 41/82. Successivamente, con l’entrata in vigore del D. Lgs. 152/06 e del Piano di Tutela Regionale alla fine del 2007, molti depuratori si sono rivelati inadeguati al raggiungimento dei nuovi limiti imposti dalla normativa di settore.
L’applicazione della nuova normativa in materia ambientale, ha reso necessario il rinnovo di molte autorizzazioni allo scarico con l’adeguamento a limiti più restrittivi rispetto alla legislazione precedente.
Su 172 impianti di depurazione ad oggi gestiti da Acea Ato2, 40 sono stati autorizzati con le prescrizioni della tabella allegata al DM 185/03, contenente limiti per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, e 24 secondo le prescrizioni della tabella 4 allegato V del D. Lgs. 152/06, contenente i limiti allo scarico su suolo.
Il rilascio di nuove autorizzazioni allo scarico secondo limiti maggiormente restrittivi ha comportato in alcuni casi l’attuazione di interventi di adeguamento degli impianti esistenti.
Dalla data di acquisizione del SII, anno 2003, sono stati già eliminati il 22% di tali depuratori. La riduzione della frammentazione a favore di impianti di dimensioni medio-grandi, accompagnata dall’integrazione dei sistemi di collettamento fognario, ha consentito un maggior controllo sull’efficacia della depurazione e, contemporaneamente una ottimizzazione dei costi di gestione ed energetici.

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