Autori: Catello Masullo, Marco Di Micoli

Rimangono tutt’oggi le più maestose opere per la prevenzione del rischio idrogeologico di aree prossime come il Vesuvio, le vasche di laminazione, infiltrazione, dissabbiaggio, briglie e tutte le opere utilizzate e risalenti all’epoca Borbonica, come protezione e difesa per i contadini dalle piene dei torrenti.

Spesso ancora funzionanti, queste preziose opere di ingegneria idraulica sono in parte negate e spesso sepolte sotto ogni genere di rifiuto, sembrano non appartenere a nessuno, neanche alle opere pubbliche borboniche. Con il tempo, alcune di queste opere abbandonate, e in alcuni casi, sono state requisite in maniera del tutto impropria. Attualmente un esempio di pianificazione idraulica in un’area ad alto rischio idrogeologico è quella del Comune di Forino (AV), ove l’Amministrazione Comunale si è dotata di un Progetto di Pianificazione Generale di sistemazione idrogeologica ed idraulico-scolante del territorio (C. Masullo, 1999) ripristinando l’antico uso delle bonifiche Borboniche, con vasche di dissabbiaggio e di laminazione delle piene. Importantissima rimane quindi la prevenzione e la pianificazione generale, da parte degli Enti Territoriali utili a prevenire il dissesto idrogeologico, prendendo come esempio le efficienti opere Borboniche, di sapiente idraulica antica.

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