Autore: Aurelio Caligiore

La convenzione di Barcellona del 1976, modificata nel 1995, e i protocolli elaborati nell’ambito di tale convenzione mirano a proteggere l’ambiente marino e costiero del Mediterraneo incoraggiando i piani regionali e nazionali che contribuiscono allo sviluppo sostenibile.
Conformemente a quanto previsto all’art. 4 della Convenzione di Barcellona, che obbliga le Parti contraenti a promuovere la gestione integrata della zona costiera, il 13 settembre 2010 il Consiglio ha adottato la decisione di ratificare il protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere della Convenzione di Barcellona (decisione 2010/631/ UE). Fatta eccezione per la Turchia che ha mantenuto le proprie riserve sollevate durante i negoziati, il Protocollo ha riscontrato un unanime consenso. Delle 22 Parti della Convenzione di Barcellona ben 15, tra cui l’Italia, hanno firmato il Protocollo e 10 hanno provveduto alla ratifica dello stesso.
La pianificazione e la gestione delle zone costiere è lo strumento indispensabile per la conservazione e lo sviluppo sostenibile di tale riconosciuta risorsa ecologica, economica e sociale insostituibile, nell’ottica di un approccio integrato a livello dell’intero bacino Mediterraneo e dei suoi Stati costieri, tenuto conto della loro diversità ed in particolare delle specifiche necessità delle isole in relazione alle loro caratteristiche geomorfologiche.
Il Protocollo si pone, pertanto, quale fondamentale strumento giuridico per garantire un futuro ambientalmente sostenibile dell’area costiera mediterranea, attraverso una razionale pianificazione, un razionale uso delle risorse naturali compresa la risorsa idrica, la ricerca di un condiviso equilibrio tra lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente marino e costiero.

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