Autore: Prof. Paolo Tacconi, Università di Perugia
Sommario:
I complessi Sistemi e Fenomeni Fluviali, da sempre considerati fonte di risorse e di pericoli, oggi sono studiati e oggetto di pianificazione e progettazione di “esperti” appartenenti ad una moltitudine di discipline; sono inoltre oggetto di interessi di numerosi settori economici.
Nei diversi campi si usano linguaggi, approcci e criteri diversi, determinando contraddizioni nelle Leggi e confusione nell’impostazione scientifica dei caratteri e dei processi fluviali. Vi sono due approcci base, sempre necessari indipendentemente dai settori e dagli obiettivi: l’approccio idrologico – idraulico e l’approccio morfologico – sedimentario. Tali approcci appartengono a settori scientifico-tecnici diversi e devono svilupparsi in parallelo, completandosi e ottimizzandosi reciprocamente.
I nuovi tecnici 2.0 di domani, in problemi complessi come la dinamica fluviale non saranno coloro che, a prescindere dalla complessità dei fenomeni naturali sui quali interferiscono, si ritengono sufficienti a progettare tutto, saranno i soggetti capaci di interagire con gli altri nuovi tecnici 2.0, seguendo i principi della multidisciplinarietà e dalla interdisciplinarietà fino alla transdisciplinarietà dove ognuno contribuisce, oltre le proprie competenze specifiche, allo sviluppo degli studi, dei problemi e delle soluzioni – assieme – dall’inizio degli studi, dei problemi e delle soluzioni tecniche, fino alla realizzazione delle opere e delle azioni.