Autori: . Andrea Capriati (Golder Associates S.r.l. – acapriati@golder.it, Valerio Sassù (Golder Associates S.r.l.) e Pierluigi Bison (Golder Associates S.r.l.).

  1. Normativa sul ciclo idrico integrato: stato dell’arte

L’acqua e il suo utilizzo continuano a rappresentare un argomento di grande importanza per l’opinione pubblica. Negli ultimi 20 anni l’Unione Europea ha emanato alcune direttive finalizzate alla salvaguardia di tutto il ciclo idrico, dalla captazione della risorsa, passando per la sua distribuzione alle utenze fino a un corretto trattamento e successivo smaltimento nei corpi ricettori.

Nello specifico, la Direttiva 98/83/CE, recepita in Italia con il D.Lgs. 31/01, ha introdotto i requisiti minimi per le acque potabili col fine di salvaguardare la salute umana.

Successivamente, con la Direttiva 2000/60/CE, Direttiva Quadro sulle acque, l’Unione Europea ha definito un approccio integrato per la salvaguardia del ciclo idrico, imponendo il raggiungimento di determinati standard ambientali per i corpi idrici. L’ultimo degli standard da raggiungere, in ordine di tempo, con scadenza 22/12/2015, prevedeva il raggiungimento dello status di “buono” per i corpi idrici. In Italia tale direttiva è stata recepita dal D.Lgs. 152/06.

Nell’ottica di approccio integrato si inserisce anche la Direttiva 2015/1787/UE, la quale richiede una valutazione globale del rischio da applicare alla filiera idrico-potabile, sancendo di fatto l’obbligo, per i gestori dell’approvvigionamento idrico potabile, dell’adozione del Piano di Sicurezza dell’Acqua (“PSA o WSP”) così come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (“OMS”) nel 2004.

L’obbligo di adozione del PSA diverrà effettivo nel momento in cui anche l’Italia recepirà la Direttiva 2015/1787/UE e ciò dovrà avvenire, salvo ricadere nelle “consuete” procedure di infrazione, entro 2 anni dalla entrata in vigore di tale Direttiva, ovvero entro il 27/10/2017.

Le linee guida sul PSA dell’OMS sono state introdotte in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità (“ISS”) nel 2014.

Il cambiamento principale introdotto dal PSA sarà quello di spostare l’attenzione dal controllo retrospettivo sulle acque distribuite, alla prevenzione e gestione dei rischi nella filiera idropotabile. Si cercherà quindi di prevenire il manifestarsi di eventi potenzialmente pericolosi per la salute umana, piuttosto che intervenire una volta accaduto l’evento.

BIBLIOGRAFIA

  • OMS, Guidelines for drinking water quality, (2004);
  • ISS, Lucentini et al., Linee guida per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano secondo il modello dei Water Safety Plan, (2014).
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