Autore: Giuseppe Frega, Emerito di Costruzioni Idrauliche, marittime e Idrologia, Università della Calabria

A. Guarasci, scrivendo sulle inchieste sul Mezzogiorno e in Calabria [1], si sofferma su quanto all’inizio del Novecento F.S. Nitti aveva pubblicato circa le risorse idrauliche della Calabria e della Basilicata.

Il punto di partenza di Nitti è quello naturalistico, cioè di un Mezzogiorno impedito nel suo sviluppo e nella sua crescita economica dalle condizioni di arretratezza geografica caratterizzata soprattutto nella Calabria cosentina da fiumi e fiumare, dalle pendenze eccessive cui seguirebbe l’irregolare regime delle acque insieme alle frane che complessivamente aiutano la tendenza alluvionale del territorio.

Ritiene, peraltro, con vera lungimiranza, che un certo sviluppo economico potrebbe legarsi alle centrali idroelettriche.

In un periodo storico più vicino, quello del secondo dopoguerra, va rilevato che, in anticipo addirittura sui lavori della Commissione De Marchi, con apposita legge speciale [2] emanata a valle delle alluvioni del 1951 e 1953 in Calabria vennero stanziati dei finanziamenti atti a fronteggiare i danni causati da tali evenienze geoidrologiche.

Non è forse inutile annotare che circa i dissesti per i quali è invalso attualmente l’uso di definirli idrogeologici, F. Ippolito, autore di trattati di Geologia Applicata, li indicava per la Calabria come idrogeografici [3]. 

Lo stesso Autore, al di là degli aspetti immediati dei disastri alluvionali, individuava la causa remota e determinante di essi nella morfologia e nella configurazione geologica della Regione Calabria.

La Calabria per essere protesa come molo fra il Tirreno e lo Ionio, è completamente soggetta ai venti caldi africani che si caricano di umidità durante il passaggio del Mediterraneo generando piogge improvvise e violente.

Brevi e rapidi corsi d’acqua incidono le montagne e ne corrodono il sistema.

Le stesse antichissime rocce calabresi sono state inoltre interessate da una serie di vicissitudini tettoniche. Su di esse si è quindi esplicato il lungo ed incessante lavorio degli agenti atmosferici ai quali attualmente si presta una sempre maggiore accurata attenzione.

Inverni brevi e piovosi, estati lunghe e secche, le escursioni della temperatura, l’azione del clima freddo-umido invernale e caldo-secco estivo, il gelo hanno intaccato l’integrità dei massicci montani.

Né va dimenticata l’azione dell’uomo in ordine ad una marginalizzazione della selvicoltura che lotta contro le storiche distruzioni del bosco alle quali fa naturale seguito l’asportazione del terreno agrario sul quale esso allignava.

Tornando ora alla programmazione degli interventi riferibili alla legge speciale [2] dal titolo Provvedimenti straordinari per la Calabria sono significative le spese per studi e ricerche, per le opere di conservazione del suolo, per il consolidamento e trasferimento degli abitati. 

Sembra adombrato in questa legge il concetto di difesa del suolo, che fu fatto proprio anche dallo Statuto dell’Università della Calabria con l’istituzione di un Dipartimento di difesa del suolo.

Gli interventi in parola erano opportunamente previsti in aggiunta ad integrazione di quelli derivanti da altre leggi, principalmente da quelli relativi alla legge 647 del 10 agosto 1950 (CASSA PER IL MEZZOGIORNO) che insieme a quella successiva del 1954 stanziava una somma di sicuro rilievo pari a 1280 miliardi di lire per tutto il Mezzogiorno con particolare attenzione ai problemi di difesa del suolo.

Di tale legge per gli scopi suindicati ha beneficiato la Calabria per lungo periodo, essendo prevalente la sua importanza rispetto alle provvidenze dei finanziamenti ordinari, il che è stato ampiamente e dolorosamente constatato dopo la sua abrogazione all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso.

 

Riferimenti bibliografici
[1] A. Guarasci Le inchieste sul Mezzogiorno e in Calabria in CRONACHE CALABRESI, dicembre 1970.
[2] Legge 26 novembre 1955 n.1177
[3] F. Ippolito I dissesti idrogeografici della Calabria PROSPETTIVE MERIDIONALI, Anno I, n.1, maggio 1955.

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