Autore: Giuseppe Frega, Emerito di Costruzioni Idrauliche, Università della Calabria

Sul rapporto acqua-vita esiste una moltitudine di simboli che esaltano i molteplici aspetti della nostra esistenza.

Il simbolo è elemento sensibile capace di rivelare il soprasensibile e, grazie alla sua sinteticità, un modo incomparabilmente già pertinente rispetto alla ragione analitica.

Onnipresente dove c’è vita, l’acqua costituisce un mezzo di comunicazione privilegiato: attraverso le sorgenti ci parla delle profondità della terra, attraverso la rugiada si fa delicata messaggera del Cielo.

In un antico inno del Rigveda (Acqua di vita) sentiamo in noi il ritmo del cielo dell’acqua

Acque, partecipiamo alla suprema delizia della vostra linfa vitale,
come foste madri affettuose,
andiamo spediti alla casa di colui
per il quale voi acque ci date vita, ci mettete al mondo.

Fra le varie simbologie quella relativa all’acqua può essere recensita come un originario privilegiato, come un mondo oltre il mondo, così come sono gli archetipi.

La cultura religiosa e simbolica, così come l’arte e le forme delle architetture e del tessuto urbano, è intimamente  legata, ad esempio, con l’uso ed il significato assunto dalle acque del potente percorso fluviale del Gange che nei secoli ha permeato di sé l’intera vita della città di Benares.

Le fonti e i corsi d’acqua per il mondo antico della Grecia, della Magna Grecia e di Roma, erano dimore di divinità, sia pure minori ma certamente presenti nella vita quotidiana di agricoltori e pastori, boscaioli e viandanti.

Nella Bibbia, il salmo 104 del Vecchio Testamento, nel quadro di un’ampia e sapiente contemplazione del mondo, ci invita a contemplare quella speciale creatura che è l’acqua.

Partendo dalla prima parte dove essa viene tratteggiata come potenza anche minacciosa nelle alluvioni e nell’aggressione dal mare, si arriva poi alla sorpresa di una misteriosa dolcezza che ne consente il governo.

Da qui il suo valore positivo.

Esso consiste nella comparsa dell’acqua dolce, quella che si può bere per la vita.

C’è poi da considerare che quella che cade dal cielo fa rivestire i terreni con la vegetazione per il pascolo degli animali e per i frutti a sostentamento degli uomini.

E’ quindi un servizio alla vita cui dà un segno cosmico, biologico, ambientale.

Con l’avvento del Cristianesimo la sacralità dell’acqua fu conservata nei riti del battesimo e del lavaggio delle mani.

Siti battesimali e chiesa furono costruiti vicino ai pozzi, e, a volte, sopra di essi.

E San Paolo, nella lettera agli Efesini parla di purificazione con l’acqua, oltre che con la Parola.

Nella cultura islamica, l’abluzione preliminare alla preghiera è obbligatoria, né manca una preghiera speciale per la pioggia.

Nel Corano i Giardini paradisiaci vengono descritti come luoghi alla cui ombra scorrono i fiumi.

Con riferimento all’aspetto squisitamente spirituale dell’acqua non si può non rilevare quindi come l’acqua riveli il nostro bisogno di purezza, di valori fondanti e anche trascendenti.

Lo scorrere, il fluire dell’acqua, i suoi percorsi possono essere metafora della esistenza nella sua drammatica precarietà, sicché il rumore dell’acqua è la voce del nostro anelito di vita, della nostra inestinguibile sete.

Condividi l'articolo con gli amici.