Autore: Marcello Benedini

Negli oltre novant’anni della sua esistenza l’Associazione Idrotecnica Italiana ha sempre favorito lo sviluppo delle moderne tecnologie dell’informazione, dimostrandone l’efficacia nell’ottenere accettabili soluzioni ai complessi problemi delle acque. Tocca ora verificare la validità di queste tecnologie anche all’interno dell’Associazione stessa, e l’occasione più propizia si presenta nel rinnovare quegli organi che sono sempre stati l’oggetto principale del sodalizio.

Sin dalla sua nascita avvenuta nel 1923, l’Associazione ha curato particolarmente una sua Rivista, inizialmente sorta con il titolo “Le acque pubbliche d’Italia”, trasformato nel 1926 come “L’acqua nei campi, nell’abitato e nell’industria”, nel 1933 divenuto “L’acqua nell’agricoltura, nell’igiene e nell’industria”, nel 1957 “L’acqua”, nel 1974 “Idrotecnica: L’acqua nell’agricoltura, nell’igiene e nell’industria” e finalmente nel 1996 “L’Acqua”. Una tale evoluzione è stata accompagnata da  rinnovate vesti tipografiche, acquisendo, soprattutto negli ultimi tempi, un aspetto assai ragguardevole, sia come forma che come contenuto.

Per anni la Rivista è stata un mezzo apprezzato tanto nel mondo della ricerca, quanto in quello imprenditoriale e delle responsabili istituzioni, al punto di essere l’unico valido periodico italiano in grado di trattare con competenza i problemi delle acque, con la partecipazione dei migliori esperti in materia. La collezione di tale rivista ormai figura nelle biblioteche delle scuole di ingegneria del Paese.

I tempi corrono e cambiano molti aspetti della vita quotidiana, con la conseguenza che, per non rischiare di cadere in possibili circoli chiusi che ci separerebbero sempre più dal mondo che ci circonda, è necessario rivedere il nostro comportamento ed assumere anche qualche decisione forse spiacevole. Dobbiamo renderci conto che la tecnologia dell’informazione è ora ad un tale livello che vede soppiantati molti modi di operare a cui eravamo abituati. Ad esempio, la disponibilità di un efficiente elaboratore elettronico collegato in rete, con la possibilità di ottenere in pochi secondi dati e notizie sui fondamenti del nostro lavoro, rende non più necessario un lungo e spesso tedioso impegno per controllare dal vivo testi ed enciclopedie in specializzate biblioteche.

D’altro lato, la complessità e soprattutto l’aspetto sempre più multidisciplinare dei problemi del giorno d’oggi rendono essenziale la disponibilità immediata di conoscenze su cui fondare i nostri progetti e le nostre decisioni. Questo vale ormai in tutti i momenti della nostra vita quotidiana, ma è più che mai determinante quando dobbiamo trattare i problemi del nostro settore professionale.

Queste considerazioni ci hanno portato alla scelta della pubblicazione “on line” che oggi qui presentiamo e che vogliamo affiancare ad altre nostre iniziative editoriali, disponibili su supporto informatico. Vale la pena ricordare che, negli anni appena trascorsi, accanto alla rivista nella sua originale forma “cartacea”, era già stato sviluppato un notiziario sintetico completamente “on-line”, in una prima configurazione denominato “L’altracqua” e successivamente “L’@cqua”, con un notevole successo di lettori.

Non possiamo nascondere che la decisione di procedere in siffatto modo, risolte le difficoltà materiali legate soprattutto alla necessità di un adeguato hardware, è apparsa chiaramente opportuna al fine di attirare l’interesse di un gran numero di lettori. Per il prevalente contenuto di articoli di carattere tecnico scientifico, pure di elevata e riconosciuta qualità, la rivista dell’Associazione è rimasta di interesse soprattutto degli iscritti. È ora di andare incontro alle esigenze di tutto il settore professionale, di coloro che debbono affrontare quotidianamente i problemi della realizzazione, del funzionamento e della manutenzione delle opere che sono necessarie per la soluzione dei problemi attuali, nonché degli interventi in sede amministrativa ed istituzionale, in un quadro che vede la necessità di far conoscere a larga maggioranza di pubblico le ragioni e le caratteristiche delle azioni intraprese.

Dopo ampio dibattito in seno al Consiglio Generale ha preso consistenza la proposta di sviluppare la rivista secondo due vie complementari, sempre “on line”, in maniera da favorire il maggior numero di lettori, richiamando, sia pure in una visione rinnovata, gli scopi istituzionali dell’Associazione stessa: una prima via, di prevalente carattere tecnico scientifico e pertanto con il ricorso a qualificati “referee”, ed una seconda via orientata non solo verso il mondo delle istituzioni, degli studi professionali e delle imprese, ma anche di carattere divulgativo. Entrambe le riviste sono in grado così di evidenziare al meglio la natura dei problemi e l’efficacia delle soluzioni proposte.

La pubblicazione che qui presentiamo sarà soprattutto un punto di riferimento per tutti coloro che operano nei problemi delle acque e dell’ambiente, e per queste ragioni contiamo molto sul contributo di esperti, anche non Soci, che sappiano presentare la situazione attuale del nostro Paese, mettendo in evidenza le capacità professionali esistenti e le competenze delle nostre istituzioni, anche in vista di un auspicabile ritorno in campo internazionale.

Vorremmo anche che questa pubblicazione diventasse uno stimolo di idee e suggerimenti da parte dei lettori, verso i quali manifestiamo la piena disponibilità ad accettare il loro contributo. È questo l’obiettivo che ci siamo proposti, confermando la nostra fiducia in un’Associazione a cui ancora ci sentiamo onorati di appartenere.

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