Autore: Giovanni Malagò - Presidente del CONI

Gli storici ponti di Roma danno ancora oggi magnifiche suggestioni grazie ai monumenti che appaiono all’orizzonte. Li favorisce l’ansa del fiume Tevere che predispone quasi volontariamente splendide cartoline con Castel Sant’Angelo e S. Pietro come fondali.

Ma guardando in basso oggi come ieri si vedono continuamente scorrere giovani e anche meno giovani in barca intenti a vogare su un fiume. Sono gli appassionati canottieri dei circoli sportivi, comuni cittadini o grandi campioni, il fiume non fa differenza tra loro.

Ogni giorno, come tanti altri sportivi, vivono il fiume in un modo particolare, intenso pieno di vitalità. Non sono i soli a cimentarsi sull’acqua. Tantissime sono le specialità che trovano nei diversi bacini la propria ragione di esistere.

Nei fiumi oltre allo storico canottaggio, si praticano la canoa slalom e discesa, fino al più temerario rafting o alla pacifica pesca sportiva. Nei laghi e nei bacini artificiali ancora troviamo la canoa velocità, lo sci nautico, ma anche la vela o la motonautica.

Ma l’acqua è un elemento indispensabile per tutte le discipline. Lo sa bene chiunque pratica l’attività fisica. Da chi deve riempire le piscine per permettere lo svolgimento delle specialità da vasca a chi, anche nei campi più remoti, deve garantirne l’afflusso anche solo per le docce.

Molti studi scientifici recentemente hanno messo in evidenza come l’armonia del corpo dipenda anche dalla qualità dell’acqua. Lo sport, che contribuisce ugualmente al benessere fisico, cerca in ogni espressione di salvaguardare la qualità di questo bene prezioso.

Dunque l’acqua è la casa dello sport per molte discipline. Il loro coinvolgimento diretto le pone in condizione di perseguire gli stessi obiettivi di conservazione, tutela e mantenimento degli ambienti naturali. In alcuni casi poi queste organizzazioni coadiuvano i diversi portatori di interesse nelle attività di conservazione.

Per tutte le altre specialità sportive la prossimità degli interessi di tutela dell’ambiente rappresenta un motivo molto forte di impegno nella riduzione dell’impatto ambientale degli edifici sportivi e degli eventi sportivi con particolare riferimento ai consumi idrici.

C’è ancora tanto da fare per ottenere dei risultati tangibili. E’ per questo che proprio nel progettare l’evento sportivo per eccellenza, insieme con il Comitato Promotore, stiamo ipotizzando una candidatura di Roma per i Giochi Olimpici e Paralimpici 2024 all’insegna delle sostenibilità ambientale.

Lo sforzo sarà quello di donare ai cittadini una Capitale migliore e, contestualmente, una migliore qualità della vita, attraverso scelte condivise con tutti gli organismi e con le organizzazioni interessate a fornire un contributo di idee sia per ciò che riguarda l’energia sia per il giusto ciclo dell’acqua.

Saremo pronti per realizzare un grande sogno da far vivere a milioni di persone anche dopo la fine delle gare. E chissà ripassando sui ponti di Roma forse un giorno ci piacerà anche guardare in basso per scoprire tanti posti nuovi.

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