Autore: Mario Rosario Mazzola - Professore Ordinario di Gestione delle Risorse Idriche, DICAM, Università di Palermo

Introduzione

Nelle aree geografiche dove le risorse idriche sono scarse, è necessario che il soggetto preposto alla funzione di governo della risorsa sia in grado di prevedere i periodi di carenza adottando strumenti di disciplina del consumo e di controllo della capacità d’offerta. Questa capacità è ancora più importante quando l’ipotesi che la disponibilità delle risorse possa ritenersi costante nel medio-lungo periodo, sia come media che come variabilità, è messa in dubbio dal cambiamento climatico, con impatti significativi anche sulla dimensione qualitativa.

La gestione della risorsa in periodi di scarsità quantitativa e/o qualitativa comporta anche scelte non semplici sui sistemi tariffari da adottare. Infatti una risorsa scarsa trova in generale una allocazione efficiente se il suo prezzo riflette il costo marginale di lungo periodo della fornitura.

Nel caso di domanda con forte escursione stagionale la tariffa nel periodo di punta dovrebbe essere pari al costo marginale di lungo periodo e a quello a breve nel periodo di basso consumo. La conoscenza dell’elasticità in un contesto di scarsa disponibilità, il cui valore assoluto a breve termine è presumibilmente maggiore di quello a lungo termine, influenza significativamente le politiche di riduzione della domanda e dell’incremento dell’offerta.

L’aumento del differenziale fra offerta e domanda nel breve e nel lungo termine spesso comporta il reperimento di maggiori quantità d’acqua a costi marginali crescenti. In generale la migliore efficacia distributiva si ottiene catturando la disponibilità collettiva a pagare tramite l’imposizione di un sistema tariffario che riflette i costi marginali.

L’alternativa che può essere adottata è quella dei trasferimenti di risorse dalla fiscalità generale e della sussidazione incrociata, in coerenza alla convinzione molto diffusa, ma che può portare a soluzioni semplicistiche ed inefficaci, che l’approvvigionamento idrico sia un dovere della collettività e un diritto del singolo.

La tariffa applicata per coprire i costi di approvvigionamento marginali sono un fattore di equilibrio nel reale conflitto fra le esigenze di finanziamento delle misure per ridurre gli effetti della scarsità e il diritto dei singoli utenti a godere di una risorsa naturale. In ogni caso le scelte del gestore della risorsa nei diversi comparti influenzano l’organizzazione del sistema di approvvigionamento primario.

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