Autori: Domenico Berterame, Giusy D’Avenia, Carlo Glisci, Vito Lanorte, Antonio Mangiolfi, Giovanni Motta, Giovanni Pacifico, Centro Funzionale Decentrato, Ufficio Protezione Civile, Regione Basilicata

Introduzione

Il lavoro analizza l’andamento pluviometrico della Basilicata nel primo semestre 2017, periodo di particolare crisi precipitativa e, di conseguenza, di disponibilità idrica.

Il “regime” pluviometrico del semestre e stato confrontato, attraverso la valutazione dell’anomalia di precipitazione e di indici climatici, con i regimi pluviometrici medi registrati a partire dal 1921. Per i dati storici sono stati utilizzati direttamente le elaborazioni riportate in letteratura, ed in particolare quelle presenti nel volume “Le precipitazioni in Basilicata 1921-1980” a cura di Caloiero et al. CNR-IRPI Cosenza, in quanto le serie considerate sono state ritenute statisticamente affidabili.

I dati pluviometrici del primo semestre 2017 sono quelli della rete idrometeopluviometrica gestita dal Centro Funzionale della Regione Basilicata, adesso in telemisura, ma nel secolo scorso in registrazione sin dal 1916.

La scelta di considerare direttamente i valori medi storici del periodo 1921-1980, e non quelli del canonico trentennio idrologico di riferimento (1961-1990), e legata a tre motivi:

  • il primo e sicuramente correlato alla significatività delle elaborazioni sui valori medi presenti nella pubblicazione presa a riferimento, elaborazioni fatte a valle di una verifica di consistenza dei dati, recuperando parte degli stessi dalle storiche “strisciate” dei pluviografi registratori;
  • il secondo e rappresentato dal fatto che la serie storica 1921-1980 e quella di riferimento per il sistema di gestione idrica regionale, quindi e alla base degli studi per il dimensionamento degli invasi e dei relativi schemi idrici;
  • il terzo, oltre alla dimensione consistente della serie storica, e legato al fatto che dal 1980 in poi, a causa del sisma che ha colpito la Basilicata prima, e dello smantellamento di fatto dei Servizi Tecnici Nazionali poi, si e assistito ad un costante impoverimento delle reti di monitoraggio pluviometrico, almeno fino al 2000, quando si e ripreso coscienza dell’importanza del dato puntuale e diffuso.

La definizione dei quantitativi di precipitazione, soprattutto in periodi di conclamata carenza, ha implicazioni dirette sul tema delle risorse idriche, ma e anche collegabile ai processi di degradazione del suolo e alla loro suscettibilità verso fenomeni di desertificazione.

Infatti, quando l’erosione si verifica in regime di forte deficit pluviometrico si parla di desertificazione che pone seri problemi di carattere economico-ambientale a causa dell’irreversibilità del processo.

Di seguito vengono descritte le analisi effettuate, sia in modo diretto, anche attraverso la semplice redazione delle mappe di pioggia, che indiretto attraverso l’elaborazione di indici specifici.

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